Una sensazione, intuizione forse, che ho avuto di recente si può riassumere così: per poter condividere la Verità, senza che chi ascolta si perda per strada, è opportuno fare una premessa di linguaggio.
Ho notato infatti che chi ascolta è portato spesso ad analizzare le parole che vengono utilizzate da chi condivide, invece che sintonizzarsi su ciò a cui queste puntano (per chi ha pratica di ricerca spirituale si tratta della vecchia storia del rimirare il cartello invece di utilizzarlo per arrivare alla destinazione).
Credo che questo accada perché non si parla chiaro fin da subito. Una cosa infatti è portare al Polo Nord chi sta nudo in mezzo all’Africa Nera, un’altra è mostrare le caratteristiche della banchisa polare a chi si sta equipaggiando e si trova ai suoi confini, un’altra ancora parlare a chi ci si trova dentro e ne sta affrontando i rigori.
Chiarendo prima che linguaggio si utilizza e per chi credo si possa ovviare a questo ostacolo, che può diventare fastidioso. Un esempio che mi è sembrato tipico è di persone già risvegliate, magari da tempo, cui ho sentito sostenere che Eckhart Tolle in realtà non è molto “avanti” e il suo linguaggio non è del tutto… adeguato.
L’audience che ci si trova davanti, quando si condivide, credo dovrebbe essere segmentata in tre parti. Si troveranno anche persone a cavallo, ma l’approssimazione non dovrebbe pregiudicare il risultato. Esistono di certo persone che non sarebbero in grado di affrontare nemmeno il primo dei linguaggi che userò, ma in questo caso temo che non saprei esser loro utile.
I tre gruppi di persone a cui mi sentirei di parlare usando un linguaggio specifico (ahimè le parole che mi vengono qui non mi soddisfano, ma spero che il lettore vorrà usarle come cartelli) sono:
- Zona del Risveglio
Le persone che si avvicinano al tema della meditazione e del Risveglio, che potrebbero aver avuto delle esperienze di risveglio inconsapevoli, il cui linguaggio e la cui identità sono ancora in massima parte dettati da Ego e Mente.
Parlare in questa zona richiede parole relativamente semplici, a volte ragionamenti, spesso metafore e storie. Il miglior esempio che conosco sono le parole di Eckhart Tolle, e non credo sia permesso più di tanto evidenziare i paradossi che la Realtà ci mostra così spesso. Il tema principale per questo universo vasto di persone è il Risveglio consapevole.
- Terra di Mezzo
Coloro che si trovano in questo territorio di solito hanno consapevolezza del Risveglio, e lo hanno attraversato coscientemente, ma sono perse in un “so what?” (e… allora?).
Un amico ha usato anche un’altra espressione che mi sento di condividere, e cioè sono sveglie ma senza Dio, persone per le quali la Realtà Suprema non viene percepita come Amore in Azione.
Per costoro il tema cruciale è stare presenti: non basta sapere che sei un uccello per sentire l’aria che ti scorre in faccia, è necessario sbattere le alucce e provare a te stesso e all’Esistenza che sai volare, qui e adesso, e librarsi per aria. Ho sperimentato come l’esistenza si incavoli assai se non usi il Dono, assai prezioso, di cui ti ha fatto oggetto.
- I Ricercatori
Attraversati tutti questi territori non significa che puoi finalmente metterti a dormire!
Quando l’Esistenza trova spazio di Presenza, lo vuole usare. Molte volte mi sono trovato a dover affrontare temi nuovi, che non credevo mi appartenessero o avevo ampiamente dimenticato. Se dovessi citare la letteratura, parlerei del vizio del gioco che colpisce il Siddharta di Thomas Mann.
Ad oggi conosco solo due strade possibili per questo tipo, il Ricercatore con la R maiuscola: processare o condividere1. L’esistenza chiede a chi tace di processare, ma chi condivide potrebbe comunque trovarsi di fronte la prima strada lo stesso, in qualche punto del viaggio. La fine di Gesù Cristo, quella di Ramana, di Osho e di moltissimi altri sembrerebbero confermare questa ipotesi. Certo è che la condivisione crea un mare di spazio, e consente di processare a molte persone invece che lasciare al Ricercatore tutto il carico.
Al Ricercatore credo essenziale mostrare gli infiniti paradossi cui ci si trova di fronte, come un esploratore del Polo Nord deve sapere che i venti lo tireranno pazzo e i ghiacci lo faranno sentire perso molte volte. Tutto questo passa e va, ma la Realtà è assoluta. Amore e Fiducia sono gli alimenti di questa ricerca, in cui tutti i pesi devono esser lasciati indietro.
Ciao per leggere la terza parte???
beh ci vorrà un po’, purtroppo…. è un work in progress. ma se c’è un argomento in particolare che aspetti segnalamelo e se posso ti mando gli appunti. ciao!